Dall’agosto del 1944, Bergamo diventa diventa sede centrale del Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato.
Il tribunale era stato istituito con la legge n. 2008 del 25 novembre 1926, all’interno di quell’azione legislativa compiuta tra il 1925 e il 1928 che segna la fine del sistema costituzionale e l’avvento della dittatura.
Competente a giudicare “delitti contro la personalità dello stato”, composto da militari o funzionari equiparati, non è da considerarsi un tribunale di guerra, né un tribunale straordinario. Unico per tutto il regno, funzionava con sezioni diverse.
Soppresso con decreto-legge del 29 luglio 1943 n.668 del Regno d’Italia, il 3 dicembre 1943, la Repubblica Sociale Italiana lo ricostituisce con un decreto legislativo del duce (n. 794). Ha sede prima a Mantova, poi in altre città a seconda dello sviluppo delle vicende belliche (si ricordino almeno Padova, Parma, Torino) e quindi a Bergamo, dove rimane operativo fino alla Liberazione.
Nel marzo 1945 il Tribunale è ancora in attività e porta a conclusione il processo contro il tenente Guido Rampini e i suoi compagni. E’ allora Presidente del Tribunale Mario Griffini, il pubblico accusatore è Vincenzo Cerosimo e l’accusa è di spionaggio militare. L’azione era cominciata molto prima, nel dicembre 1943, avviata dal Comando Periferico della Polizia Germanica in Milano. A seguirla a Bergamo come avvocato di Rampini è Carlo Zilocchi che induce il suo assistito a presentare domanda di grazia a Mussolini: la grazia è rifiutata e all’alba dell’8 marzo, Rampini è fucilato.