Verso le 13:00 del 17 novembre 1944 la Malga Lunga fu assaltata da una trentina di fascisti facenti parte della temibile Legione Tagliamento, da poco acquartieratasi in zona col compito preciso di indebolire il movimento partigiano ivi operante, che, avvalendosi del forte sostegno popolare, si era reso protagonista di azioni riuscitissime, come la vittoriosa battaglia di Fonteno (31 agosto ’44), e lo sganciamento alla Corna Lunga (17-18 ottobre ’44), sottoposta ad un attacco nazifascista a vasto raggi.io e con armamenti pesant
La 53a Brigata Garibaldi “13 Martiri di Lovere” si era da poco frazionata in squadre autonome, dislocate sul territorio; in vista del duro inverno, inoltre, si era provveduto a snellirne i ranghi, riconsegnando alla vita civile tutti coloro che avrebbero potuto passare inosservati alle lenti inquisitorie della polizia fascista.
In quel momento, quindi, l’edificio era presidiato da soli otto uomini, appartenenti al gruppo di Giorgio Paglia, i restanti sette componenti di questa squadra infatti erano allora impegnati altrove; vi era in più una sentinella sovietica che non diede l’allarme, dileguandosi nel fitto del bosco. Oltre al “Tenente Giorgio”, a Guido Galimberti “Barbieri”, ad Andrea Caslini “Rocco” e ai russi Semion Kopcenko “Simone”, Ilarion Efanov “Starich”, Alexander Noghin “Molotov” e “Donez” vi era anche il diciottenne Mario Zeduri “Tormenta”, riaggregatosi in mattinata al gruppo, dopo un mese e mezzo di forzata inattività a causa di una ferita riportata durante la vittoriosa battaglia di Fonteno.