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La fine

Veduta dell Colle di Zambla in una cartolina postale

Il 20 maggio 1944 Dante e Aldo restano soli nella grande cella: il gruppo dei compagni era partito per la Germania. La cella diventa ben presto a pagamento e Dante la deve lasciare: passa in una cella con 8 ragazzi di Cividate al Piano, fino alla sera del 20 luglio 1944. 

La sera del 19 luglio era stato assassinato il noto fascista Giovanni Favettini, commissario prefettizio di Scanzorosciate. Il 20 luglio la città è in subbuglio, quasi un’ottantina di antifascisti sono portati a Casa littoria e quindi in carcere. Aldo con un espediente è trasferito dal carcere anche lui a Casa littoria dove dalle undici del mattino alle otto di sera è sottoposto a “botte eterne”, come scriverà nel suo diario. La sera è riportato in carcere e messo nella cella di segregazione: qui trova Dante Paci e Mario Aldeni. Per loro è l’ultima notte prima della loro morte: saranno fucilati il giorno dopo in risposta dell’assassinio di Favettini, che poi si scoprirà essere stato assassinato dal marito geloso della sua amante. 

Così nel dopoguerra scriverà Battaggion a memoria di Dante:

“Pazienza e coraggio, mi disse, quando abbiamo cominciato sapevamo quali rischi avremmo corso. Mi dispiace per il dolore che causerò alla mia povera mamma, per non poter più essere utile alla causa della libertà”.

Ci abbracciamo per l’ultima volta, fumammo una sigaretta ed anche per l’ultima notte Dante dormì il tranquillo sonno del giusto.

 Alle ore 4,30 del 21 luglio i due sono prelevati per essere fucilati insieme a Silvio Belotti alla caserma Seriate.

Aldo è “salvato per miracolo all’ultimo momento” e se allo stato attuale non è chiara la ragione, è certo che è tenuto piantonato per sei giorni nella cella di segregazione, trasferito quindi in una cella a pagamento e il 31 agosto inviato a Milano sotto il controllo definitivo delle SS. È probabile che l’andamento dei processi al Tribunale Militare Germanico ne facesse un possibile utile teste, che poi la conclusione dei processi Maj e Bonino rende invece inutile.

Il viaggio di trasferimento di Aldo da Sant’Agata a San Vittore si svolge su un camion dove si ritrova “ammanettato insieme al capitano Benassi e sotto controllo della SS”. Da qui è trasferito a Bolzano e quindi deportato a Dachau il 9 ottobre 1944, da cui ritorna il 13 luglio 1945.

L'ingresso del campo di Dachau
L'ingresso del campo di Dachau