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Le donne per la guerra della Rsi

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Al momento della costituzione della Rsi, è lo stesso Mussolini a ribadire il “ruolo di assistenza morale e materiale” a cui la donna è chiamata per il bene del popolo. Rosa Paini, su “Brescia Repubblicana” scrive:  “Il Partito fascista repubblicano confida nella donna per la ricostruzione dell’Italia, riconoscendone la fondamentale importanza, poiché alla sua capacità di sacrificio, alla sua dignità, alle sue virtù militari e civili è affidato il paragone e lo sprone per gli uomini e lo spirito delle generazioni a venire, e cioè il destino della Patria.”

Il 18 aprile 1944 sono costituite le Squadre ausiliarie femminili, corpo da mettere a disposizione dell’esercito della Rsi. Vi potevano appartenere donne dai 18 ai 40 anni con i compiti di assistenza infermieristica negli ospedali militari, collaborazione alla propaganda, servizio di ristoro per le truppe operative.

A Bergamo il comando delle Saf ha sede presso la Casa Littoria; le ausiliarie sono acquartierate nell’edificio che oggi ospita la scuola Donadoni in via Tasso. Gli elementi effettivi delle Saf  in bergamasca ammontarono a circa 400 unità, distribuite tra gli Uffici dello Stato maggiore dell’esercito, del comando Gnr al convento di San Francesco, dei comandi della Brigata nera e del campo di aviazione di Orio al Serio. 

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Cerimonia di giuramento delle ausiliarie presso la Caserma Seriate al Lazzaretto, 1944