scheda completa

Fontanella Ermanno

Ermanno Fontanella


Oltre il colle


Scheda di deportazione


Ermanno Fontanella, nato a Parma il 12 gennaio 1906. Deceduto in evacuazione da Auschwitz il 19 gennaio 1945.

Arrestato a Oltre il Colle il 22 ottobre 1943 da tedeschi.

Detenuto nel carcere di Milano, viene inviato al campo di Fossoli, poi a Verona e da lì deportato il 2 agosto 1944 con il convoglio 19 che giunge ad Auschwitz il 2 agosto 1944. 

Deportati identificati 246 di cui reduci 29, deceduti 217.

(Capitolo di riferimento: Arrestati e deportati dal carcere di Bergamo)


L’avvocato Fontanella era un uomo benestante, era figlio di Ciro e di Jole Tedeschi, era sposato con Elena, di cui non sappiamo il cognome. Fuggì da Milano all’inizio delle razzie tedesche nella comunità ebraica ivi residente e trovò rifugio in uno dei paesi della montagna bergamasca, Oltre il Colle, dove era nascosto presso la villa di campagna della famiglia Baghetti, industriali milanesi. Non conosceva Oltre il Colle, non sapeva nulla di questa zona. Il 22 ottobre 1943 a seguito di una soffiata, alcuni militi della Gestapo, con l’ausilio di fascisti, locali salirono ad Oltre il Colle, presero Ermanno, lo picchiarono e lo portarono a San Vittore. La scena fu straziante a detta di alcuni testimoni. La detenzione a San Vittore durò a lungo, e il quel lasso di tempo ebbe occasione di incontrare altri ebrei che li vennero concentrati in attesa della deportazione, fra questi la famiglia di Liliana Segre[1] che lo ricorda narrando della detenzione a San Vittore[2]:


Poco prima del nostro arrivo si era insediato il nuovo comandante SS del carcere. Il suo predecessore – ci raccontò Ermanno Fontanella che poi sarebbe morto ad Auschwitz – era un uomo ferocissimo che talvolta obbligava gli ebrei a pulire le latrine con la lingua. Il nuovo comandante, per quanto disumano, non arrivava a tanta crudeltà.


Da San Vittore Ermanno fu inviato a Fossoli, la prigionia di Ermanno si prolungò, non sappiamo per quali motivi e se a Fossoli o a Milano. A Fossoli in quel periodo fra gli antifascisti italiani reclusi si trovava anche l’avvocato milanese Leopoldo (Poldo) Gasparotto[3] del quale è noto il collegamento con Oltre il Colle. Il 2 agosto 1944 da Verona partì un treno per Auschwitz, a causa dell’interruzione delle linee ferroviarie il carico non avvenne nella stazione di Carpi ma direttamente a Verona dove i deportati pernottarono e furono aggregati ad altri gruppi provenienti da Milano, Torino e Genova, Ermanno era a bordo, il convoglio era il numero 14. Secondo i documenti conservati nel museo di Auschwitz gli uomini che superarono la selezione per il gas furono 85 e tra questi Ermanno Fontanella, immatricolato con un numero tra il B-5594 e il B-5673. Ermanno riuscì a resistere strenuamente per quasi un anno nel campo di Birkenau, ma non a superare la marcia della morte e vedere la libertà[4].






[1] Liliana Segre, nata a Milano il 10 settembre 1930, fu arrestata con la sua famiglia mentre cercava di raggiungere la Svizzera a Selvetta di Viggiù, l’8 dicembre 1943, fu deportata da Milano ad Auschwitz il 30 gennaio 1944 con la sua famiglia. È l’unica sopravvissuta.


[2] Cfr. Enrico Mentana e Liliana Segre, La memoria rende Liberi, RCS Libri Spa, Milano 2015, rintracciabile anche in 

https://books.google.it/books?id=xA3SCgAAQBAJ&pg=PT51&lpg=PT51&dq=ermanno+fontanella+ebreo&source=bl&ots=B0Z79DXURn&sig=ACfU3U0wGQnqUvgm7NU4gea5jEQ5CaJEgg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjNxPPYm4XjAhXKfFAKHQumD-c4ChDoATAJegQICRAB#v=onepage&q=ermanno%20fontanella%20ebreo&f=false


[3] Leopoldo (Poldo) Gasparotto era nato a Milano il 30 dicembre 1902. Avvocato, ma anche alpinista, fu Accademico del CAI e appartenne alla scuola militare di alpinismo. Il padre Luigi fu ministro nel periodo prefascista, con lui ed altri tentò di organizzare la difesa di Milano prima dell’8 settembre, ma il comando militare di quella piazza rifiutò la collaborazione, capitolando poco dopo. Poldo Gasparotto allora salì sui monti lombardi ove diede vita alle prime formazioni partigiane, divenendo comandante delle “Giustizia e Libertà”; fu tra i maggiori collaboratori di Parri. Arrestato a Milano l’11 dicembre 1943, torturato ferocemente a San Vittore e a Verona, inviato al campo di concentramento di Fossoli, vi continuò un’attiva resistenza, fino a che il 21 giugno 1944 venne fucilato dalle SS a Fossoli di Carpi. Fu insignito di medaglia d’oro al Valor Militare alla Memoria.


[4] Cfr. ValbrembanaWeb, 27 gennaio – giorno dell’olocausto – Kaddish per Ermanno

http://forum.valbrembanaweb.Com/cultura-storia-valle-brembana-f84/gennaio-giorno-dell-olocausto-kaddish-per-ermanno-t5050.html