scheda completa

Piperno Odorico

La famiglia di Odorico Piperno


Scanzorosciate


Scheda famigliare


Odorico Piperno, nato a Alessandria d’Egitto il 18 giugno 1901, la moglie Livia Sinigaglia, nata a Milano il 24 giugno 1906, e i figli Rambaldo, nato a Milano l’8 settembre 1930 e Renzo, nato a Milano il 10 gennaio 1932.

(Capitoli di riferimento: Il censimento degli ebrei nella provincia di Bergamo / Ebrei censiti a Bergamo nel 1938 catturati in altre province e deportati)


Su questa famiglia per il periodo anteriore all’8 settembre abbiamo solo le notizie anagrafiche, erano arrivati a Scanzorosciate da Milano nel giugno 1938 e lì erano stati censiti. La professione dichiarata da Odorico era quella di impiegato, ma non sappiamo in quale settore, è probabile che il trasferimento fosse dovuto a motivi di lavoro, non sappiamo neppure se il ritorno a Milano, nel novembre 1941, anche quello probabilmente per motivi di lavoro, sia stato causato dalle leggi razziali o da altro.


Scheda di deportazione


Odorico Piperno, nato ad Alessandria d’Egitto il 18 giugno 1901. Deceduto in luogo e data ignoti. 


Livia Sinigaglia, nata a Milano 24 giugno 1906. Deceduta a Dachau il 30 dicembre 1944. 


Rambaldo Piperno, nato a Milano il 8 settembre 1930. Deceduto in luogo e data ignoti.


Renzo Piperno, nato a Milano il 10 gennaio 1932. Deceduto in luogo e data ignoti.

Arrestati a Tirano (SO) il 15 dicembre 1943. 


I quattro arrestati furono detenuti nel carcere di Milano e da lì deportati il 30 gennaio 1944 con il convoglio 08 giunto ad Auschwitz il 26 febbraio 1944.


Deportati identificati 510 di cui reduci 24, deceduti 486.


I Piperno dopo l’ordine di arresto emanato dalla RSI tentarono la fuga in Svizzera, ma le cose andarono male, furono probabilmente traditi dai passatori e consegnati alle milizie fasciste. Gli eventi del loro arresto sono raccontati da Mimmo Franzinelli in un suo saggio[1]:


Le segnalazioni segrete consentono l’arresto in un sol colpo anche di una decina di persone. L’11 dicembre 1943, informa un rapporto del capo della provincia di Sondrio Rino Parenti, undici fuggiaschi sono “fermati in questa Provincia ove erano venuti presumibilmente per trasferirsi clandestinamente in Svizzera allo scopo di sottrarsi all’applicazione delle recenti disposizioni di internamento. In data odierna è stato disposto che i detti israeliti siano tradotti a Milano ove quella Questura, opportunamente interessata, provvederà ad internarli”. 


L’arido frasario burocratico del prefetto di Sondrio ragguaglia le autorità sull’arresto di Valentina Benedetti (63 anni), Elio Camponore (53 anni), Turno Cotignoli (35 anni), Cesare Fano (75 anni), Regina Pinsk (50 anni), Odorico Piperno (42 anni), Aldrado Piperno (33 anni), Rambaldo Piperno (13 anni), Renzo Piperno (11 anni), Lucia Ragendorfer (23 anni), Livia Sinigaglia (37 anni), Silvia Usigli (64 anni). Si tratta di un gruppo a base familiare, considerato che Cesare Fano e Silvia Usigli sono sposati; che Valentina Benedetti è madre di Odorico e di Aldrado Piperno; che Odorico Piperno e Livia Sinigaglia sono i genitori di Rambaldo e di Renzo Piperno; che Lucia Ragendorfer è figlia di Regina Pinsk (suo marito Benno Ragendorfer, sfuggito casualmente alla cattura, verrà imprigionato di lì a un paio di giorni). Gli undici prigionieri verranno inviati a Fossoli e da lì ad Auschwitz, nessuno tornerà.






[1] Cfr. Mimmo Franzinelli, Delatori: spie e confidenti anonimi, l’arma segreta del regime fascista, Oscar Mondadori, Milano 2002, p.176.