scheda completa

Introduzione e note di lettura

“E sperare alla prossima pace per l’umanità”
Storie di perseguitati e di giusti nella provincia di Bergamo

di Silvio Cavati
 

Queste storie sono complementari al libro Ebrei a Bergamo 1938-1945, che presenta il quadro storico e la ricostruzione della presenza nella provincia di Bergamo delle persone definite di “razza ebraica” ai sensi di legge.

Diverse delle persone perseguitate avevano alle spalle una storia importante, altre erano persone comuni che però avevano dovuto ad un certo punto cambiare radicalmente la loro vita a seguito delle persecuzioni antisemite. Molte delle norme antisemite e le modalità della loro applicazione trovano nelle storie personali una spiegazione esemplare su come queste norme incisero sulle vite delle persone perseguitate. Le storie contengono anche le storie dei Giusti che hanno aiutato gli ebrei della bergamasca a salvarsi, sia di coloro che hanno ottenuto il riconoscimento ufficiale che di altri, non meno Giusti, ma spesso sconosciuti.

Consiglio di affiancare la lettura delle storie qui pubblicate al testo cartaceo, al fine di meglio definire la situazione venutasi a creare nelle nostre comunità e conoscere la reazione di chi le abitava di fronte all’arrivo di questi “estranei” contro cui infieriva la propaganda di regime. Le storie sono molto diseguali: si basano sulla documentazione che si è riusciti a reperire, in alcuni casi derivante dalla testimonianza dei perseguitati, in altri da documenti d’archivio e da testi editi a stampa o on line, alcune molto estese e ricche di notizie, altre quasi brevi note in cui i nostri protagonisti compaiono per caso, ma che sono state comunque ritenute significative. 

Consiglio a chi ha acquistato il libro di scaricare le storie su un supporto di memoria da poter conservare assieme al testo.

Una edizione on line complementare al testo a stampa offre il vantaggio di poter essere sempre aggiornata con nuovi dati venuti a mia conoscenza a seguito di ricerche, mie o altrui, dopo la stampa del testo. 

Spero di aver fatto un lavoro che possa essere utile a chi vuole conoscere cosa successe in quegli anni nel proprio paese e che stimoli successivi approfondimenti: nella gran parte degli archivi dei comuni citati sono sicuramente conservati i documenti relativi agli internati, anche se non è sempre facile ritrovarli, lo potrebbero fare con più agio le persone interessate alla storia del proprio paese.

 


 

Gli indici

 

Sono stati messi a disposizione

L’elenco delle storie in ordine alfabetico

L’elenco delle storie in ordine di comune di riferimento

L’elenco delle persone oggetto della persecuzione razziale in provincia di Bergamo

L’elenco delle vittime della Shoà deportate dal carcere di Bergamo

E infine L’indice dei nomi del testo cartaceo

 

Alcune avvertenze sulla lettura delle storie:  

 

    1. I dati sulla cattura e deportazione sono perlopiù ricavati da Liliana Picciotto, Il libro della Memoria, Gli ebrei deportati dall’Italia (1943-1945), Milano, Mursia, seconda edizione 2002. Citato come Liliana Picciotto, Il libro della Memoria. Trattandosi di schede in ordine alfabetico non viene citata la pagina, nella sua consultazione occorre tener conto che gli elenchi sono 3: quello degli ebrei deportati dall’Italia (da p. 96), quello degli ebrei deportati dalle isole egee, quello degli ebrei uccisi o morti in Italia a causa della persecuzione antiebreica (da p. 827). Tutte le persone riportate ne Il Libro della Memoria ed altri nominativi sono consultabili sul sito, più aggiornato della CDEC Digital library (http://digital-library.cdec.it/cdec-web/). 

       

      Le nostre ricerche d’archivio hanno permesso di interare o perfezionare alcuni dati, segnalati nelle note.

    2. Per gli archivi storici vengono usate le seguenti abbreviazioni:
      — Archivio di stato di Bergamo, Gabinetto Prefettura, faldoni beni ebraici 1 o 2, fascicolo: ASBg, Gab. Pref. b.e. 1 o 2, fasc.
      — ACS Mi, Archivio centrale dello stato di Milano
      — Archivi comunali: AC seguito dal nome del comune. 
    3. Le notizie reperite on line sono indicate con l’indirizzo presente al momento della ricerca: purtroppo, a parte gli archivi on line di grandi fondazioni, non è sicuro che possano essere ancora attivi o che non siano mutati.